Decisioni nuove in merito alla libertà religiosa
Continua il cammino della secolarizzazione in Europa e un esempio significativo giunge ora dal Liechtenstein, un piccolo principato situato al centro della regione alpina: 160 kq per poco
più di 35 mila abitanti.
Il censimento del 2002 contava il 76,2% di cattolici, seguiti dal 7% di protestanti e poco più del 4% di islamici a fronte di un quasi 12% che si dichiaravano non aderenti ad alcuna religione.
Finora la Chiesa cattolica era sancita come Chiesa nazionale dalla Costituzione stessa, ma non sarà più così: secondo quanto deciso dal Parlamento di Vaduz lo scorso 15 novembre, si fa strada un emendamento costituzionale per garantire la libertà religiosa e l’uguaglianza di ogni fede davanti allo Stato secondo le normative europee e quanto espresso a più riprese dal Vaticano stesso nei confronti di altre realtà dove invece è la Chiesa cattolica a veder limitata la libertà religiosa.
La Chiesa cattolica, abbandonato ogni privilegio di religione di stato e chiesa nazionale, è chiamata ora alla stipula di un concordato per stabilire i rapporti con lo Stato, la cui firma è prevista per i primi di dicembre, essendo ormai in dirittura di arrivo i necessari negoziati.
Sul tappeto, in particolare, la questione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, finora l’unica Chiesa ad entrare in classe.
Maria Teresa Pontara Pederiva
Maria Teresa Pontara Pederiva
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