Canonica, ore 10,30. Pina Pattaro scampanella al parroco, don Filippo Sottile.
“Padre Filippo, padre Filippo!”
“Dimmi, figliola cara, che c’è?”
“Padre, un disastro! Lo sa il suo tubo dell’acqua, quello che esce dalla canonica e passa nel muro di casa mia?”
“Sì figliola, certo.”
“Eh, padre Filippo, si è rotto! C’ho tutta la casa allagata, padre.”
“Figliola mia, che disgrazia, che disgrazia! È una dura prova, ma nulla che non si possa sopportare con cristiana rassegnazione!”
“Padre, c’ho mio marito a casa, con i piedi a mollo e la cucina allagata: glielo spieghi lei ‘sta cosa della cristiana sopportazione, che lui sta già tirando giù a furia di bestemmie tutti i santi del Paradiso e anche qualche beato ancora in lista d’attesa!”
“Uh ma che carattere, è peccato mortale!”
“Ha detto che chiama i pompieri!”
“I pompieri? Ma figliola, suvvia, ragioniamo, questo sono faccende interne fra me e te, si possono risolvere così, tra noi. Vorremo mica mettere in mezzo l’autorità…”
“Eh, ma don Filippo, ci sono i danni….”
“Danni, danni… eccoli là, subito a far questione di quattrini! Adesso, con calma, chiamo il vescovo, poi facciamo un bel sopralluogo con i nostri esperti, apriamo un faldone….”
“Ma non è meglio che chiamiamo l’idraulico che cambia il tubo?”
“Cambiare, cambiare, anche questo povero tubo, un po’ di cristiana comprensione…chiamiamo il sagrestano che ci mette un po’ di silicone e lo lasciamo lì….”
“Ma, padre benedetto, son due anni che mette il silicone ogni settimana, e il tubo perde sempre, glielo avevamo già detto! È lei che non lo vuole sostituire. Mio marito l’ha detto e ridetto che tutto l’impianto idraulico è da rifare, bisogna controllare i tubi uno ad uno, ma lei non vuol sentire! Se chiama i Vigili del fuoco le mettono sotto sequestro tutta la canonica!”
“Oh ma insomma, adesso basta, l’ho capito tuo marito, eh? Di’ un po’ quant’è che non si vede a messa?”
“Padre, ma non ho capito, che c’entra?”
“E la tua figliola, ne vogliamo parlare della tua figliola? Non vive da due anni con il suo ragazzo, eh?”
“Ma padre…”
“Eh, non dici niente, ho ragione allora! Lo sapevo, siete dei senza Dio, siete, sempre a star lì ad accusare la Chiesa, non vedevate l’ora!”
“Ma veramente…padre, è il tubo che perde…”
“Il tubo, il tubo! Ecco come ragionate voi, vi conosco, vi state a fissare sul tubo che perde! È un caso singolo il tubo che perde, che vorresti sostenere che tutti i tubi di tutte le parrocchie perdono? Anzi, che perdono tutti i tubi del Vaticano, magari? Invece, no, è dimostrato che la percentuale di tubi che perdono nelle parrocchie è infinitesimale! C’ho qui i dati del Ministero, carta canta, mica bubbole! Ma voi niente! Sempre lì, siete! Ditelo, ditelo, che adesso se perde un tubo sarà colpa del Vescovo, anzi del Papa! E di tutti i tubi che NON perdono, non ne parlate mai, vero? Su quelli mucci e zitti! E di tutto ciò che fa la Chiesa, non dite nulla vero? Perché parli dei tubi che perdono, quando ci sono i missionari perseguitati in Cina e in Africa? Eh, perché di quelli non parlate mai? No, state a parlare dei tubi che perdono e dei preti pedofili!”
“Ma padre, io veramente….”
“Ecco, tu non sai che dire, vero? Allora, vai figliola, informati, prima di parlare! E per penitenza di’ anche dieci pater ave e gloria!”
“Sì, ma io, veramente….”
“E già che ci sei, porta anche due asciugamani, che adesso che vedo mi si sta allagando il tinello anche a me, ‘sto tubo dell’ostrega!”
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