Tempo fa uscì una bella intervista di padre Thomas D. Williams, autore di un libro che, a detta dei pii giornalisti di zenit, distrugge le ragioni degli atei, smontandole ad una ad una.
Da quello che leggo, mi pare sia la riedizione della solita fuffa, ma io sono notoriamente prevenuto, un po’ come i giudici quando mettono sotto inchiesta Berlusconi.
Padre Thomas, invece, si ritiene un pensatore come Dio comanda (potrebbe essere altrimenti?), e parte all’attacco di una serie di libri scritti da autori dichiaratamente atei che negli ultimi tempi hanno espresso serie critiche nei confronti dell’idea di Dio e delle religioni in generale.
Quello che scoccia il padre non è tanto il fatto che questi libri vengano scritti, ma che vengano letti: «Several of these books have become bestsellers. –dice infatti, e poi rincara, tutto preoccupato – Many people have been confused by these books. Others worry about friends who have read them.»
A me, più che pecorelle smarrite, questi che si preoccupano perché gli amici leggono libri di atei paiono dei solenni rompicoglioni, e se non sono in grado da soli di ribattere alle obiezioni laiche forse dovrebbero loro farsi un bell’esamino di coscienza, domandandosi in che caspita credono, invece che andare a scocciare il prossimo.
Padre Thomas invece di questa gente vorrebbe zeppo il mondo, perché, così abitato, esso sarebbe davvero un paradiso.
Credere in Dio, infatti, è la teoria di Padre Thomas, rende automaticamente la vita migliore: gli atei (questi scostumati) sono sempre lì a ricordare tutte le guerre e le disgrazie che il fanatismo religioso ha causato, ma è perché sono brutti, cattivi e prevenuti.
La religione, in realtà, è invece una mano santa (nel senso letterale della parola) per rendere gli uomini migliori.
Spiega infatti, il buon padre Thomas:
«I know literally hundreds of people who have turned their lives around thanks to a religious conversion. I know men and women who have become faithful spouses, overcome inveterate vices, and learned to become responsible citizens thanks to a discovery of God in their lives. How many people do you know that have overcome alcoholism or pornographic addictions, stopped cheating on their spouses, or become more concerned and dedicated parents because they discovered atheism? It simply doesn’t happen. Atheism offers no incentive to become better or less selfish.»
Però è un incentivo a non prendere più in considerazione gente che ragiona come padre Thomas.
Quindi un qualche vantaggio a diventare atei innegabilmente c’è.
Luciano Surace
Presidente UAER
Scrivi commento