Da cittadino di questa comunità, olte che da presidente dell'Associazione UAER, mi riservo il diritto di esprimermi in merito alle dichiarazioni e le respinte dimissioni da parte dell'arcivescovo della città di Reggio Calabria, nei confronti del cerimoniere Cannizzaro. La chiesa e i suoi militari non possono permettersi di difendere pedo-preti, preti pusher, preti collusi con la mafia, preti violentatori-sessuali, preti che mettono in gravidanza delle donne. Le dimissioni del Cannizzaro sono più che dovute, anche se con 6 anni di ritardo, e respingerle equivale a trattenere lo stesso in quell'ambiente, dove da anni ormai si è amalgamata una certa sembianza 'ndranghetista, dichiarare che Cannizzaro è innocente e non deve mollare non fa altro che rendersi complici di un sistema corrotto, le sue dichiarazioni intercettate dai carabinieri hanno messo al tappeto non solo la curia reggina ma tutto il sistema mondiale della chiesa, che fin dalla sua esistenza si è messa dalla parte dei deboli, perchè dalla parte dei forti lo è sempre stata. Si schiera dalla parte dei deboli, in quanto individui vulnerabili psicologicamente ed emotivamente, ma non voglio divagare per non dilagare. Tornando al caso Cannizzaro posso commentare dicendo che la falsa testimonianza è un'atto gravissimo che produrrà le sue pene, le intercettazioni dei carabinieri, dove dice che il clero commette delle porcate fa riflettere molto:
Cannizzaro oltre che aver favorito la cosca reggina dei Crucitti con falsa testimonianza, incombe in un grave rischio, quello di omertà all'interno della chiesa, quello di non denunciare tutti coloro che commettono porcate e altri reati punibili, è questo quello che preoccupa l'umanità, operare per il bene della chiesa e della sua comunità implica anche denunciare, perchè l'omertà rende complici. Mi auguro che la comunità che sostiene questo sistema marcio si renda conto di cosa accade sotto il proprio naso.
Che sia chiaro, questo evento non deve scuotere o traumatizzare nessuno, sono episodi sempre esistiti, ma che storicamente sono sempre passati "sottobanco", nel passato non c'era informazione, formazione, magistratura, investigazione, tutela. Oggi l'individuo ha a disposizione gli strumenti ottimali per rendere una socidtà vivibile e incorruttibile, ma se questa società è marcia sino al nucleo centrale, bisogna lottare con tutte le forze, smettere di sostenere questo sistema uscendo dalla chiesa, perché solo cosi si potrebbero aprire nuovi orizzonti per un futuro migliore, un futuro che non sia fatto di preti che abusano e violentano, preti che non spacciano, preti che non operano in sinergia con la 'ndrangheta.
Un arcivescovo, che con la sua autorità poteva intervenire prima, escludendo dai propri ruoli Cannizzaro sino a conclusione dell'indagine, escludendolo sopratutto per le frasi intercettate, ma cosi non è stato, il narcisismo clericale ha prevalso sull'onesta intellettuale e morale cui la comunità ne prenderà atto.
Luciano Surace
Presidente UAER
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