I vangeli sono racconti allegorici di una religione solare.
E’ possibile usare i criteri logico-matematici per analizzare i contenuti dei Vangeli cristiani?
Ci prova Pier Tulip con questa provocazione volta a considerare i vangeli come un racconto allegorico.
Un teorema, riporta Wikipedia.it, è “una proposizione che, a partire da condizioni iniziali arbitrariamente stabilite, trae delle conclusioni, dandone una dimostrazione. I
teoremi svolgono un'importantissima funzione nella matematica, nella fisica e in generale in tutte le materie scientifiche”.
Questa definizione sembrerebbe escludere la possibilità che si possa applicare anche nell’esegesi di un testo, ma vedremo che con una semplice ipotesi è possibile svelare l’allegoria con
cui sono stati scritti, in parte, i vangeli.
Se non si tratta di matematica, si tratta, pur sempre, di logica.
La chiave di interpretazione, e quindi l’ipotesi da cui partire per una eventuale dimostrazione, è celata nel rapporto fra gesù e Giovanni Battista.
Vogliamo dimostrare che:
Teorema: gesù nei seguenti passi dei vangeli: Gv 1,29: "Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di
me".
Gv 3,30: "egli deve crescere, ma io devo diminuire".
Mt 14,1-2: "... (Erode) disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai
morti»".
Mt 4,12-17: "Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò ... al di là del Giordano ... Da allora Gesù
cominciò a predicare".
Lc 1,26: "Nel sesto mese" dopo il concepimento di Giovanni Battista "l'angelo Gabriele fu mandato da dio..." e viene
concepito gesù.
... è un’allegoria del Sole.
Dimostrazione:
Per dimostrare il nostro assunto dobbiamo trasformare le frasi in modo che si possa svelare un diverso significato.
Il grafico riporta l'elevazione massima del sole e il suo effetto irradiante nei vari periodi dell'anno.
Assegniamo Giovanni Battista=Sole-morente, o calante, per indicare il semi-ciclo solare dal solstizio d'estate fino
al solstizio d'inverno, quando la luce cede pian piano il posto alle tenebre, il sole comincia a perdere il suo potere irradiante e la durata del giorno diminuisce mentre aumenta la durata della
notte, e parimenti assegniamo gesù=Sole-nascente, o crescente, per indicare il processo inverso fra il solstizio d'inverno e il solstizio
d'estate.
Applichiamo queste posizioni:.
Gv 1,29: "Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me": dopo Giovanni Sole-morente viene Gesù Sole-nascente, che già
prima lo aveva preceduto e così avviene ogni anno.
Gv 3,30: "egli deve crescere, ma io devo diminuire": egli Gesù il Sole-nascente cresce, io Giovanni il Sole-morente diminuisco.
Mt 14,1-2: "«Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti»": Gesù Sole-nascente rappresenta la risurrezione di
Giovanni Sole-morente. Antipa non ha nessuna ragione di temere un Gesù che complotti per scalzarlo dal trono.
Mt 4,12-17: Alla fine del Sole-morente, fine della predicazione di Giovanni, inizia il Sole-nascente, inizio della predicazione di Gesù. Il passaggio del
Giordano rappresenta il passaggio dei ruoli al Solstizio d'inverno.
Lc 1,26: Giovanni è nato sei mesi prima di Gesù, infatti il Sole morente nasce nel solstizio d'estate e Gesù, il Sole nascente, nasce nel solstizio
d'inverno.
I passi analizzati assumono un significato perfettamente compiuto nell’ambito di una descrizione allegorica relativa al ciclo solare e il personaggio Gesù rappresenta il sole nella sua fase
ascensionale. CVD
E’ utile dire, a supporto di questa dimostrazione, che lo stesso ragionamento si può applicare per una decodifica del mito solare egizio e quindi postulare
un’associazione logica fra Horus (Osiride, Serapide) e Gesù, anzi è proprio dall’analisi della mitologia egizia che scaturisce l’ipotesi utilizzata.
La stessa interpretazione è applicabile ad un altro scambio che avviene fra due personaggi biblici narrato nel Libro dei Re: il passaggio del Giordano di
Elia insieme al suo discepolo Elisha o Eliseo è la quasi completa sovrapposizione con il passaggio di consegne fra Giovanni Battista e Gesù.
Quando raggiungono l’altra sponda, dopo aver aperto le acque del Giordano, come Mosè fece col mar Rosso, Elia dice a Eliseo: “Chiedi quello che vuoi che io faccia per te, prima che io ti sia tolto” e il giovane risponde: “Ti prego, mi sia data una parte doppia del tuo spirito!”, Eliseo infatti corrisponde al sole nascente che con il suo “spirito” avrà un potere generativo superiore al sole morente, mentre Elia, come sole morente, si ritira in cielo su un carro infuocato.
L’alternarsi fra Elia e Eliseo come fra Giovanni Battista e Gesù, e quindi l’attesa di un ritorno di Elia, lo troviamo in Mc 6,15:
“Altri invece dicevano: “È Elia””, in Mc 8,27-28: “”Chi dice la gente che io sia?”. Ed essi gli risposero: “Giovanni il
Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti”, in Lc 9,7-8: “alcuni dicevano: “Giovanni è risuscitato dai morti”, altri: “È
apparso Elia””.
L’identificazione gesu-Sole, con la relativa interpretazione, ha un valore altamente teologico in quanto racchiude le dicotomie luce-tenebre, bene-male riscontrabili in tutte le religioni
antiche e principalmente nell’essenismo e nel mitraismo, religioni esistenti nel primo secolo, che hanno certamente avuto un influsso nella nascita di una nuova religione.
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Luciano Surace
Presidente UAER
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