Le donne dovrebbero cominciare ad opporsi alle religioni dominanti, poiché in nessuna di esse la donna viene messa sullo stesso piano degli uomini.
Dovrebbero ribellarsi, ad esempio, per il fatto che non possono diventare preti o sacerdoti, come se avere un pene fosse indispensabile per ricoprire questi ruoli.
La discriminazione nel ricoprire un ruolo nelle gerarchie religiose, ormai, non viene quasi più percepita, si tratta di una situazione accettata da tutti senza nessun problema, invece
dovrebbe essere una delle tante cose per le quali le donne dovrebbero far sentire la loro voce.
In passato la società non era patriarcale come quella attuale, bensì matriarcale.
Prima la donna era considerata superiore all’uomo, questo perché non sapevamo ancora della funzionalità dello sperma maschile per la nascita dei figli, quindi la donna era vista come unica
responsabile della gravidanza.
Ma dopo la scoperta della funzionalità dello sperma le cose cominciarono a cambiare, si arrivò addirittura a teorizzare la nascita dei bambini unicamente per merito dello sperma maschile,
per cui la donna venne fortemente demonizzata e sottovalutata.
Il passaggio dal matriarcato al patriarcato cambiò anche la concezione religiosa, prima non si parlava molto di dio, bensì della dea.
Oggi le religioni monoteiste sono maschiliste e parlano del solo e unico dio, mentre la figura della donna è solo compensativa.
Se ad esempio prendiamo in esame il cristianesimo, la stessa Vergine Maria, benché la si definisca madre di dio, non è una dea e non esistono ordini sacerdotali femminili.
Se invece prendiamo in esame le religioni del passato, possiamo trovare facilmente sia divinità che ordini sacerdotali femminili.
Questo si verificava anche nel periodo intermedio dal passaggio del matriarcato al patriarcato, basta pensare alle religioni politeiste dell’antica Grecia e dell’antica Roma, nelle quali
c’erano, ad esempio, Giove e Giunone con i rispettivi ordini sacerdotali.
Le sacerdotesse dell’antica Roma erano di pari grado con i sacerdoti, oggi invece le donne non possono raggiungere le stesse posizioni degli uomini nelle gerarchie religiose.
La prima donna non fu Eva, ma Lilith, considerata al pari di Adamo, paragone che con l’arrivo del patriarcato non venne accettato, per cui Lilith, trasformata in un demone da dio, venne
cacciata dall’Eden ed al suo posto venne messa Eva, donna sottomessa ad Adamo.
Anche nella società attuale le donne sono sottomesse, forse in occidente le cose stanno lentamente cambiando, ma basta uscire dai confini occidentali e quel che si trova è un patriarcato
molto marcato, in cui la donna viene sottomessa completamente all’uomo e rischia di essere uccisa se solo osa ribellarsi.
Anche se si crede in dio, seguire una religione non è indispensabile, per cui le donne dovrebbero cominciare a prendere le distanze dalle religioni maschiliste.
Testi sacri come la bibbia e il corano dicono chiaramente che la donna è inferiore all’uomo e questa differenza può far nascere anche violenze e atrocità, basta pensare a cose come la
lapidazione o l’infibulazione, cose molto comuni nei paesi orientali.
Viviamo in una società ancora maschilista e la situazione non cambierà mai se le religioni continueranno a dominare incontrastate.
Donne, credete in dio?
Benissimo, ma fatelo senza seguire una religione nella quale la figura della donna viene a stento tollerata, dovete cominciare ad accettare il fatto che la religione vi è ostile, non è
questione di essere atei o credenti, si tratta di vedere le cose come stanno.
Se pensate che le religioni dominanti stiano dalla vostra parte, significa che siete state talmente influenzate dalla religione che non vedete la discriminazione che subite, ed
è triste, molto triste.
«Per secoli i leader cristiani hanno considerato le donne come un male necessario, e i più grandi santi della chiesa furono quelli che disprezzarono le donne più degli altri.»
Annie Besant
Tratto dal pamphlet FIERO DI ESSERE ERETICO!
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