L’ arcivescovo di New York sentito per i casi di violenze commessi da sacerdoti in quella che è stata la sua diocesi.
A pochi giorni dal Conclave uno dei suoi protagonisti, il cardinale di New Yorkk, Timothy Dolan, è stato interrogato mercoledì scorso per tre ore in relazione agli abusi sessuali commessi dai
sacerdoti di Milwaukee, la diocesi dove era stato arcivescovo prima di trasferirsi a Manhattan.
Il suo portavoce, Joseph Zwilling, ha detto che Dolan «ha avuto l’occasione attesa da tempo per spiegare la decisione presa nove anni fa di pubblicizzare i nomi dei preti coinvolti, e come
aveva risposto alla tragedia degli abusi sessuali contro i minori commessi dal clero».
A Milwaukee sono 575 le vittime che hanno fatto causa.
Il successore di Dolan, Jerome Listecki, aveva dichiarato bancarotta per trovare un accordo con le vittime e compensarle.
Il negoziato però è fallito, quando i difensori di Listecki hanno sostenuto che in molti casi i termini erano scaduti, parecchi querelanti avevano già ricevuto soldi, e diversi responsabili
non lavoravano per la Chiesa.
Jeff Anderson, uno degli avvocati delle vittime che ha interrogato il cardinale di New York, ha accusato l’arcidiocesi di Milwaukee di aver nascosto i casi nel tempo, proprio per fare in modo che scadessero i termini legali entro cui i colpevoli potevano essere processati.
Quindi sta raccogliendo le deposizioni per dimostrare che c’era un piano di lungo termine per la segretezza.
Dolan ha risposto di aver fatto tutto il possibile per fermare gli abusi e denunciare i responsabili.
Paolo Mastrolilli - NEW YORK
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