Julien, un giovane svedese di 23 anni ha visto la figura di cristo.
Gli sarebbe apparsa su una saponetta mentre stava per lavarsi le mani prima di andare a dormire.
L'incredibile storia è stata raccontata dallo stesso giovane, che non si dice particolarmente devoto, anzi avrebbe un approccio "piuttosto scientifico" verso questi argomenti.
Eppure Julien "non crede di essere pazzo" e conferma che dalla sua saponetta è emerso il busto di cristo.
Dopo aver visto un film a casa, il 23enne è andato in bagno e ha afferrato il sapone.
Prima gli è scivolato ma poi, una volta ripreso, è apparsa in maniera chiara la figura di gesù.
"E'' più facile osservare le apparenze quando le si aspettano, non c'è dubbio, ma non è stato il mio caso", dice lo studente consapevole del fatto che potrebbe essere una coincidenza e che
qualcuno potrebbe dubitare del suo racconto.
Detto ciò lo stesso giovane si rifiuta di credere che possa essere stato scelto per partecipare ad una apparizione divina.
I PRECEDENTI
PALERMO – Tutto nasce dalla pubblicazione su Facebook della foto di una suora in preghiera sul campanile.
Poi il racconto di un ragazzo: "L'ho chiamata pensando che fosse suor Giorgia, la persona con cui parlo abitualmente ed è sparita. L'indomani mi hanno detto che il campanile è chiuso".
La notizia dell’apparizione del fantasma di una suora in preghiera sul campanile della chiesa di s.Maria della Mercede al Capo ha spinto centinaia di palermitani, di notte, a recarsi sul posto.
Alcuni per pregare, altri semplicemente per curiosare.
In tantissimi sostengono di averla vista.
Nell’area sorgerebbero le Catacombe dimenticate delle suore cappuccine, costruite sopra un cimitero paleocristiano che le monache riadattarono per porvi le proprie sepolture intorno al 1700.
Queste catacombe restarono aperte fino al 1865, quando la legge sui cimiteri proibì l’inumazione dei cadaveri nelle chiese.
La cripta e la necropoli paleocristiana restano tuttora inesplorate.
L’ingresso alle catacombe sarebbe stato anche murato, nascondendo per sempre gli oltre trecento corpi tumulati.
IL CASO
Il manicomio infantile di Aguscello (Ferrara) è avvolto nel mistero.
All’inizio degli anni 70 l’ospedale di proprietà della Croce Rossa Italiana, fu abbandonato.
Oltre ad essere stato, per diversi anni, sede di messe nere e riti occulti (le prove sono ancora presenti nelle stanze fatiscenti) è ritenuto infestato dagli spettri dei piccoli ospiti, che secondo le leggende sono morti tragicamente per un incendio o una grave epidemia.
Non mancano voci secondo cui i piccoli pazienti ricoverati nell'Ospedale, subivano terapie e trattamenti orribili da parte del personale medico.
Esisterebbe persino una fossa comune al centro dell’edificio ove venivano fatti sparire i corpi dei giovani.
Durante la notte, fra le rovine dell’ospedale, si sentono ancora i pianti disperati dei bambini e all’ultimo piano, irraggiungibile in quanto la scala è crollata, vi sono le impronte delle manine stampate sui muri.
Ecco il racconto di una ragazza che una notte, con degli amici, si è avventurato in quel posto maledetto:
“Eravamo sul lato destro quando cominciò: iniziai a tremare, mi venne la pelle d'oca e facevo fatica addirittura a camminare. Anche uscendo all'esterno, la temperatura non cambiava molto dall'interno dell'edificio, dal momento che non vi sono finestre e il tetto e in parte crollato. La differenza sarà stata al massimo di un grado e oltretutto quella sera non c'era nemmeno vento. Eppure improvvisamente avvertii un freddo terribile. Erano passati circa dieci secondi da quando quella sensazione era cominciata. Eravamo quasi arrivati sul retro, ci trovavamo precisamente davanti al vano delle caldaie, quando, non riuscendo più a camminare, dissi a Manuel, che mi precedeva con la torcia, di fermarsi. Si girò sorpreso e fece luce verso di me: gli dissi che avevo i brividi e sentivo molto freddo; poi non ricordo più nulla. Mi hanno detto che sono rimasto privo di sensi per quasi un minuto”.
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