Accusato di aver abusato sessualmente, tra gli anni 1989-1990, di un ragazzo allora 15enne.
L'incubo era venuto a galla lo scorso anno.
Nel corso di una conferenza stampa, l'uomo vittima degli abusi aveva svelato particolari toccanti.
Condannato il pretofilo Carlo Chiarenza, accusato di aver abusato sessualmente, tra gli anni 1989-1990, di un ragazzo allora 15enne. L'incubo era venuto a galla lo scorso anno. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Roma, l'uomo vittima degli abusi, nato a Catania nel 1975, T.P., oggi ricercatore negli Usa, ha raccontato la sua triste storia.
La sentenza di condanna in primo grado è arrivata dal Vaticano, dopo il processo canonico relativo ad accuse di pedofilia.
A renderla nota il vescovo della diocesi di Acireale Antonino Raspanti. "La nostra chiesa diocesana - dichiara Raspanti - nel rispetto delle persone e con la volontà di far luce su abusi denunciati lo scorso anno da Teodoro Pulvirenti nei confronti di don Carlo Chiarenza, ha iniziato l’iter giudiziario previsto dall’ordinamento canonico"
Secondo le norme vigenti, aggiunge Raspanti, "l’iter è proseguito a un livello superiore, guidato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, pervenendo a un primo grado di giudizio".
"Il sacerdote - continua - è stato ritenuto responsabile degli abusi denunciati.
Egli dovrà sottoporsi ad alcune restrizioni, in osservanza delle quali dovrà dimorare per alcuni anni fuori dalla diocesi non assumendo incarichi ecclesiali e non svolgendo il ministero in pubblico.
A lui è data la possibilità di ricorrere entro sessanta giorni presso la suddetta Congregazione”.
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