"La chiesa non può essere sé stessa senza la donna".
Il papa "non ha bisogno di consultarsi con nessuno.
Ciò non toglie che potrebbe convocare un sinodo, per confrontarsi con i vescovi, oppure agire con un Motu Proprio".
Lo ha spiegato don Alessandro Giraudo, esperto di diritto canonico con cattedra a Torino, dopo che ieri il quotidiano spagnolo El Pais ha lanciato l'ipotesi di creare donne cardinali.
L'autore dell'articolo dal titolo 'Una donna cardinale?' è il vaticanista Juan Arias, corrispondente da Roma per 18 anni.
Anche altre illustri penne si sono unite a lui, da Argentina e Spagna, e sostengono che questa idea rivoluzionaria sta maturando da tempo nella testa di Bergoglio.
Le norme vigenti non lo consentirebbero, ma il pontefice, se lo volesse, potrebbe cambiarle: questo è in sostanza il parere di don Giraudo.
Una donna cardinale sarebbe di una "figura nuova e diversa", spiega il religioso, che potrebbe entrare a far parte del collegio cardinalizio, una figura "analoga a quella dei patriarchi dei riti cattolici", ad esempio.
"L'ipotesi di nominare una donna - ha affermato l'esperto di diritto canonico - non è nuova.
Nella chiesa se ne discute da tempo e la proposta fu avanzata già nel corso del Sinodo nel 1987".
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