La circolare dell'arcivescovado: "La chiesa sia capace di accoglierli".
Ammesse la comunione e il battesimo, previsti anche incarichi nelle parrocchie.
I vescovi tedeschi avevano già tentato una riforma, ma erano stati fermati da Ratzinger.
Il vento di riforma di papa Francesco spinge la chiesa cattolica tedesca a nuovi passi coraggiosi.
L'arcidiocesi di Friburgo, che in Germania è la seconda per importanza, ha inviato un vero e proprio vademecum ai suoi presuli nei quali si chiede di avere particolare riguardo per i cattolici divorziati e risposati.
La circolare della arcidiocesi, guidata dall'arcivescovo Robert Zollitsch, prevede soprattutto la possibilità riammetterli ai sacramenti, a cominciare dalla comunione.
Da secoli, le regole della chiesa cattolica apostolica romana lo vietano, considerando i divorziati risposati come persone che vivono nel peccato.
Quasi scomunicati, insomma.
Il passo dell'arcidiocesi di Friburgo è certamente destinato ad aprire un dibattito importantissimo, sullo sfondo del rinnovamento avviato da papa Bergoglio.
La circolare, nota lo Spiegel online, punta ad avere un carattere di segnale valido per tutta la chiesa cattolica tedesca, e poi anche oltre le frontiere federali.
"Vogliamo aprire una porta a chi ha alle spalle un matrimonio fallito, ha ricominciato un'altra vita sentimentale, e vuole restare parte della comunità dei fedeli", ha detto al settimanale di Amburgo il decano Andreas Moehrle, responsabile della cura delle anime per l'arcidiocesi della prospera e super-ecologica città nel sudovest tedesco.
"Da un lato - prosegue - dobbiamo prendere atto che queste persone si sentono escluse dalla chiesa, e ne soffrono profondamente, dall'altro dobbiamo tenere conto della dottrina e del diritto canonico".
La decisione di tendere la mano ai fedeli divorziati e risposati - numerosissimi, tenendo conto che in Germania oltre metà dei matrimoni finisce con un divorzio, senza che i divorziati vogliano rinunciare alla fede - è importantissima.
Già a fine settembre, all'ultima riunione della conferenza episcopale tedesca, l'arcivescovo Zollitsch aveva detto che i divorziati risposati "appartengono alla chiesa, per cui dobbiamo trovare soluzioni per loro nel più vasto ambito ecclesiastico".
I vescovi tedeschi in realtà un passo a favore della riammissione ai sacramenti dei divorziati risposati lo avevano già tentato, con Zollitsch e con il suo predecessore cardinale Lehmann.
Ma la richiesta fu ritirata, dopo che Ratzinger l'aveva severamente criticata.
Adesso, con papa Francesco in Vaticano, molti pensano che Zollitsch e i non pochi prelati tedeschi schierati con lui vogliano ritrovare una credibilità agli occhi dei fedeli.
Soprattutto Zollitsch, che sta per lasciare l'incarico e vorrebbe comprensibilmente chiudere in bellezza.
La lettera dell'arcidiocesi di Friburgo è chiarissima. Chiede ai sacerdoti di riammettere i divorziati risposati ai sacramenti, prima di tutto la comunione ma anche la confessione e l'estrema unzione, di concedere ai loro nuovi figli il battesimo, la cresima e la prima comunione e tutti gli altri sacramenti.
E raccomanda di non bandire più i divorziati risposati dai consigli dei fedeli nelle parrocchie o da altri incarichi ecclesiastici affidati a laici.
Friburgo inoltre affiderà a religiosi ben preparati l'incarico di darsi cura delle anime dei divorziati risposati, in colloqui tra fedeli, ascoltando le loro drammatiche situazioni e aiutandoli a trovare di nuovo un posto, nei sacramenti e nel quotidiano, nella vita della chiesa.
I messaggi seminati da papa Francesco producono frutti, proprio qui in una delle più importanti e forti chiese cattoliche del mondo.
Andrea Tarquini
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