Una bestemmia dopo un tiro sbagliato è costata una giornata di squalifica a Luca Siligardi, attaccante del Livorno, punito dal giudice sportivo grazie alla prova tv sollecitata dalla Procura federale.
Esaminate le immagini, il giudice Tosel ha rilevato che Siligardi, «dopo aver effettuato un tiro verso la porta avversaria, mancando per poco il bersaglio, recriminando con se stesso proferiva, nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, un’espressione blasfema».
Per il Livorno è stato un fulmine a ciel sereno, ma per il momento il club non ha fatto alcuna dichiarazione.
La società ha però acquisito le immagini «incriminate» per visionarle e ha valutato assieme al legale fare ricorso.
La Corte di Giustizia federale non ha accolto il ricorso del Livorno avverso alla squalifica di una giornata nei confronti di Luca Siligardi, squalificato con un turno di stop dal Giudice Sportivo per aver bestemmiato in campo durante la partita Bologna-Livorno.
Lo si apprende dal comunicato della Corte emesso nel tardo pomeriggio:
"Appurata la ritualità del procedimento, visto le immagini tv, considerate le motivazioni del giudice sportivo, respinge il ricorso".
Il presidente Spinelli reputa "assurda" la squalifica .
Siligardi è costretto a saltare la prossima partita di campionato contro il Torino.
Il presidente dell'Ass. UAER, Luciano Surace, appresa la notizia, interviene nel merito: "come possiamo consentire e concedere a tali autorità e a tali legislatori che una bestemmia possa essere considerata al punto tale da essere punita con la squalifica e il congedo forzato di un turno di campionato, fermo restando che la bestemmia non faccia parte del linguaggio civile in questo caso, come in tanti altri, esula dalla religione e dall'essere religiosi l'offesa all'amico immaginario ma si rifà alla sintassi, sostituisce tutti gli articoli e le congiunzioni tra una parola e l'altra e se non esclami la bestemmia non scorre più il discorso, quindi quello che ci si aspetto da adesso è che si discuta seriamente su norme e comportamenti da tenere, ma anche di tolleranza e scala di giudizi su esclamazioni che non ledono l'essere umano".
Luciano Surace
Presidente Ass. UAER
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