Frutta, cereali integrali e verdura per 21 giorni. Con la possibilità di digiunare a scelta. Un regime alimentare frugale, ispirato all’Antico Testamento e alla tradizione giudaico-cristiana, che porta a praticare regolarmente l’astinenza dai pasti per lunghi periodi. È la «dieta di Dio» o «digiuno di Daniel», che sta spopolando nelle tante declinazioni disponibili negli Usa. Una dieta ormai seguitissima da centinaia di migliaia di persone, soprattutto nelle comunità religiose nel Paese. Oltre a essere una miniera d’oro per chi ha fiutato il business, visto che sul nome non ci sono diritti d’autore. Il «digiuno di Daniel» deriva infatti dalla storia raccontata nella Bibbia del nobile giudeo Daniele che, per non contaminarsi, aveva preferito rifiutare le bevande e il cibo che il re di Babilonia gli aveva offerto. Secondo i seguaci, rispettando questo regime alimentare «si può santificare il Signore, prendendosi cura anche del proprio corpo».
INTENZIONE - Molti dei nuovi fedeli della dieta - riporta la rivista online The Atlantic - sottolineano come la loro prima intenzione, all’inizio del percorso, fosse di «continuare la tradizione religiosa del digiuno come offerta al Signore», ma in seguito «hanno scoperto che l’astinenza rompeva un modello alimentare consolidato ma poco sano per l’organismo e per l’anima». Questo hanno spiegato alcuni dei seguaci intervistati dal magazine.
LE VARIANTI - Una delle tante variazioni della dieta è quella elaborata da Rick Warren, che ha venduto 30 milioni di copie del suo libro «Purpose-Driven Life» e che a dicembre pubblicherà un altro volume ispirato al metodo biblico per dimagrire: «The Daniel Plan: 40 days to a healthier life», scritto insieme allo psichiatra Daniel Amen e al medico Mark Hyman. Warren è il leader della Chiesa di Saddleback in California, che conta 20mila seguaci, e ha iniziato a divulgare la dieta già nel 2011 per poi proporla anche ai suoi adepti. «La dieta è composta al 70% da frutta e verdura - spiega Warren - e per il restante 30% da proteine magre e cereali integrali. Diciamo che è meno rigorosa rispetto alla maggior parte dei digiuni di Daniele, ma più virtuosa rispetto alla tipica dieta americana».
SIMBOLOGIA - L’anno scorso, secondo i dati del predicatore, circa 15mila persone hanno seguito i consigli alimentari proposti da Warren. Ci sono alcune differenze tra le varie versioni della «dieta di Dio» praticate in Usa. Il piano alimentare di Warren, per esempio, prevede che ci sia una pausa di 40 giorni nel consumo di zucchero, caffeina, alcol e tutti gli alimenti trasformati. Ma permette alla fine di reintrodurre anche la carne e i latticini. Il numero di 40 giorni è ispirato sempre alla Bibbia, perché - ricorda il predicatore - rappresenta la durata del diluvio universale. Uno dei tanti riferimenti simbolici che, per chi crede, fanno della «dieta di Dio» molto più di un semplice menu da seguire. Ma piuttosto una guida che aiuta l’organismo nel cammino spirituale.
IL CONSIGLIO - Ovviamente il consiglio, prima di mettersi a dieta, qualunque dieta, è di valutare con un esperto se è adatta per chi la fa. Perché, sebbene possa giovare spiritualmente, non è detto che faccia miracoli dal punto di vista fisico allo stesso modo per tutti.
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