I santi celebrati dalla chiesa cattolica, sono tutti personaggi di dubbia fama. Si passa da papi, vescovi e cardinali guerrafondai, assassini e crudeli inquisitori, a teologi misogini e sessuofobici, fino ad arrivare a mistici,"martiri" e penitenti che oggi non esiteremmo a definire psicopatici afflitti dalle più svariate nevrosi: schizofrenia, sadomasochismo, autolesionismo, mitomania, sessuofobia, anoressia.
Un vero fenomeno fu s.Caterina da Siena, che grazie alle sue prodezze fu nominata nientemeno che patrona d'Italia e compatrona d'Europa. Caterina aveva un'autentica passione non per gli ammalati ma per la loro malattia. Questa insana passione la portò ad immergere il volto nelle ferite purulente dei malati ai quali prestava assistenza, bevendone persino il siero. Morì, provata da una vita di digiuni e di astinenze forzate, a soli 33 anni, dopo essersi astenuta dal bere per un mese. Nella biografia della santa scritta dal beato Raimondo da Capua è riportato che non fu s.Caterina a rifiutare il cibo, ma "dopo l'apparizione di nostro signore, che le fece dono di bere al suo costato, lo stomaco di s.Caterina si chiuse ... non ebbe più bisogno di cibo né poté più digerire. Nessuno se ne meravigliava, perché accostandosi alla fonte della vita, lei aveva bevuto a sazietà una bevanda vitale, che le tolse per sempre il bisogno di mangiare" (infatti morì!). Le sue reliquie, brandelli di membra e la testa mozzata, sono custodite con cura ed esposte durante processioni e celebrazioni. Nella basilica a lei dedicata se ne conserva un dito: con questa reliquia viene impartita la benedizione all'Italia e alle Forze Armate nel pomeriggio della domenica in cui si tengono le Feste internazionali in onore di s.Caterina da Siena. In linea perfetta con la tradizione tutta cristiana del gusto per l'orrido e la morte.
Velery Bruzzan
Segreteria UAER
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