Una santissima donna senza dubbio, Madre Teresa di Calcutta, ma anche i santi possono lasciarsi trasportare dai sentimenti e pronunciare discorsi non del tutto ragionevoli. Riguardo all’aborto, Madre Teresa ebbe a dichiarare: “Sento che oggi il più grande distruttore di pace è l’aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa. Perché se una madre può uccidere il proprio figlio, non c’è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me… “. Ma è davvero così? Si pensi al caso del concepimento di un embrione portatore di gravissime patologie che recheranno sofferenza grande al bambino che nascerà, per portarlo alla morte entro brevissimo tempo. In questo caso il ricorso all’aborto porterebbe pace o guerra? Si pensi al tormento giornaliero di una donna che resta incinta a seguito di violenza carnale. In questo caso il ricorso all’aborto porterebbe pace o guerra? Ma se l’aborto è il delitto peggiore, significa che coloro che vi ricorrono sono le persone peggiori. Eppure non sono queste persone a costruire armi sempre più devastanti, a fare le guerre, a compiere genocidi, stupri, a schiavizzare donne e bambini, non sono queste persone crudelissime a costituire la mafia. Come mai? La pratica che impedisce all’embrione di svilupparsi non si chiama omicidio, si chiama ab orto, ma l’errore madornale di Madre Teresa e di molti che sono contro l’aborto sempre, in ogni caso, è ignorare che all’origine dell’aborto non c’è l’odio e neppure il gusto malato di torturare e uccidere. Non si ricorre all’aborto per “uccidere” l’embrione, ma per evitare di avere un figlio che assolutamente non si vuole, o per evitare di far nascere un infelice.
Francesca RibeiroUna santissima donna senza dubbio, Madre Teresa di Calcutta, ma anche i santi possono lasciarsi trasportare dai sentimenti e pronunciare discorsi non del tutto ragionevoli. Riguardo all’aborto, Madre Teresa ebbe a dichiarare: “Sento che oggi il più grande distruttore di pace è l’aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa. Perché se una madre può uccidere il proprio figlio, non c’è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me… “. Ma è davvero così? Si pensi al caso del concepimento di un embrione portatore di gravissime patologie che recheranno sofferenza grande al bambino che nascerà, per portarlo alla morte entro brevissimo tempo. In questo caso il ricorso all’aborto porterebbe pace o guerra? Si pensi al tormento giornaliero di una donna che resta incinta a seguito di violenza carnale. In questo caso il ricorso all’aborto porterebbe pace o guerra? Ma se l’aborto è il delitto peggiore, significa che coloro che vi ricorrono sono le persone peggiori. Eppure non sono queste persone a costruire armi sempre più devastanti, a fare le guerre, a compiere genocidi, stupri, a schiavizzare donne e bambini, non sono queste persone crudelissime a costituire la mafia. Come mai? La pratica che impedisce all’embrione di svilupparsi non si chiama omicidio, si chiama ab orto, ma l’errore madornale di Madre Teresa e di molti che sono contro l’aborto sempre, in ogni caso, è ignorare che all’origine dell’aborto non c’è l’odio e neppure il gusto malato di torturare e uccidere. Non si ricorre all’aborto per “uccidere” l’embrione, ma per evitare di avere un figlio che assolutamente non si vuole, o per evitare di far nascere un infelice.
Francesca Ribeiro
Scrivi commento