Dove si vota per eleggere il nuovo presidente della Regione Calabria? In Vaticano. Potrebbe succedere anche questo se venisse accolta la proposta avanzata al ministro degli Interni Angelino Alfano da parte di mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano e presidente della Conferenza episcopale calabra, e di Franco Corbelli, leader del movimento Diritti Civili: allestire un seggio elettorale all’interno delle Mura leonine per l’elezione del presidente della Calabria, in programma per il prossimo 23 novembre.
La bizzarra proposta – che però è stata formalmente presentata – è motivata dalla concomitanza di un importante evento religioso. Il 23 novembre infatti, oltre alle elezioni, è programmata la canonizzazione in piazza San Pietro di fra’ Nicola dei Longobardi, al secolo Giovanni Battista Clemente Saggio (1650-1709), religioso dell’Ordine dei Minimi, a cui è prevista la partecipazione di migliaia di calabresi.
Inizialmente mons. Nunnari aveva chiesto lo spostamento delle elezioni (in Calabria si voterà in autunno per rinnovare il Consiglio regionale, a causa delle dimissioni dell’ex governatore Giuseppe Scopelliti, condannato a sei anni di reclusione per abuso e falso, quando era sindaco di Reggio Calabria, e interdetto dai pubblici uffici). Ma visto che la data è rimasta quella, allora il vescovo di Cosenza ha deciso di appoggiare la proposta di Corbelli: sistemare un’urna (elettorale!) in Vaticano, per permettere ai fedeli di partecipare alla canonizzazione e poi di votare. «È grave e assolutamente ingiustificato negare di fatto alle migliaia e migliaia di fedeli calabresi, che il 23 novembre saranno presenti a Roma per la canonizzazione di fra’ Nicola da Longobardi, il diritto al voto. Perché di questo si tratta», dice Corbelli, con il sostegno di mons. Nunnari. «Le istituzioni hanno il dovere di rispettare una giornata destinata a restare nella storia della chiesa e del popolo calabrese». Come? Con la predisposizione di un seggio elettorale in Vaticano «per consentire alle migliaia e migliaia di calabresi, muniti di certificato elettorale, di poter votare regolarmente. È questa la soluzione più giusta per non penalizzare le migliaia di fedeli calabresi, per rispettare la chiesa e l’importante, storico evento religioso e per andare così incontro alle richieste di alcuni sindaci, dei frati minimi del santuario di san Francesco di Paola e del presidente della Conferenza episcopale calabra».
A sostenere l’idea del seggio calabrese in territorio pontificio è anche Antonella Stasi, presidente facente funzioni della Regione Calabria, che dice di condividere «pienamente» l’appello di Corbelli e mons. Nunnari. Fosse dipeso solo da lei, Stasi avrebbe già portato l’urna sotto il colonnato di San Pietro. «Purtroppo» però, spiega in una nota la presidente, la decisione non spetta alla Regione ma alla Corte d’Appello, «nella sua veste di Ufficio Centrale elettorale, che deve nominare il presidente del seggio speciale, così istituendolo entro le 16 del sabato immediatamente precedente il giorno dell’elezione. Sarà nostra cura avanzare apposita formale richiesta». C’è ancora speranza, quindi. Anzi certezze, secondo Corbelli: «Sono sicuro – spiega – che grazie anche alla volontà e al sostegno di monsignor Nunnari e della chiesa, che stanno dimostrando in questa vicenda, come al solito, grande senso di responsabilità e assoluta disponibilità, il seggio speciale in Vaticano si farà e sarà anche un evento che farà parlare e farà conoscere in tutta Italia e nel mondo il nuovo santo calabrese».
Luka Cocci
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